"Non è reato se salvi vite". E il giudice assolve gli occupanti di casa per ospitare migranti

Scritto il 11/09/2025
da Rosa Scognamiglio

Il Tribunale di Torino ha assolto 13 attivisti che avevano occupato la casa cantoniera di Oulx, motivando la decisione con lo stato di necessità in cui versavano gli ospiti

Occupare una casa o un edificio è reato. A meno che l'occupazione non persegua fini umanitari, come salvare vite. In tal caso il reato sussiste ma è giustificato dallo stato di necessità degli eventuali ospiti della struttura. Lo ha stabilito il giudice monocratico del Tribunale di Torino che, questa mattina, ha assolto 13 attivisti - tra cui gli italiani Gianluca Vitale, Laura Martinelli ed Elisabetta Montanari - accusati di aver occupato nuovamente la casa cantoniera Oulx, il Alta Val di Susa, dopo un precedente sgombero, per proseguire con l'attività di accoglienza destinata ai migranti provenienti dai Balcani attraverso la frontiera franco-italiana. Lo riporta il Corriere della Sera.

L'edificio occupato

Come ricostruisce il giornale di via Solferino, l'edificio è stato occupato per la prima volta nel 2018 e ribattezzato con il nome di "Chez JésOulx". Da qual momento la struttura ha ospitato centinaia di migranti che tentavano di raggiungere la Francia passando dalle Alpi, offrendo loro cibo, assistenza medica e vestiario. Dopo una serie di sgomberi, l'ultimo dei quali risalente a marzo del 2021, 19 attivisti erano finiti a processo con l'accusa di invasione di terreni o edifici. Gli imputati sono stati poi assolti dalla Corte Appello in nome dello stato di necessità contemplato dall'articolo 54 del Codice penale, secondo cui non si può perseguire penalmente qualcuno che abbia agito "costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo di un danno grave alla persona".

L'assoluzione dei 13 attivisti

In linea con quanto stabilito dalla sentenza precedente, quest'oggi il giudice monocratico del Tribunale di Torino ha assolto gli altri 13 attivisti - tra cui italiani, francesi e inglesi - imputati in un secondo filone d'inchiesta per l'occupazione abusiva della casa cantoniera di Oulx, ancor prima di aprire l'istruttoria. Dagli accertamenti è emerso che, nel periodo oggetto delle indagini, le strutture predisposte all'accoglienza dei migranti non sarebbero riuscite a far fronte a tutti gli arrivi. Inoltre, come precisa ancora il Corriere della Sera, 15 persone erano morte per la fame e il freddo mentre tentavano di attraversare la frontiera franco-italia. Da qui la decisione di far prevalere il fine solidale e assistenziale dell'occupazione rispetto alla circostanza del reato.