Manovra, il Tesoro si prepara al confronto con l’opposizione

Scritto il 11/09/2025
da Gian Maria De Francesco

La bozza di risoluzione sul Dpfp prevede che il governo aggiorni le previsioni macro e anticipi le prossime misure

La bozza di risoluzione parlamentare relativa al Documento programmatico di Finanza pubblica (Dpfp) segna un passaggio fondamentale nella riforma della programmazione economica italiana. Tradizionalmente, il governo era chiamato a presentare entro settembre la Nadef, che costituiva la base della successiva legge di Bilancio. Ma la riforma europea del 2024 ha cambiato radicalmente il quadro.

Il testo prevede che entro il prossimo 2 ottobre il governo (in foto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti) trasmetta alle Camere l'aggiornamento delle previsioni a legislazione vigente, macroeconomiche e di finanza pubblica, riportate nel Dfp 2025 in luogo della Nadef. L'ipotesi, su cui maggioranza e opposizioni cercheranno un'intesa, è che il nuovo documento contenga l'aggiornamento del conto economico delle amministrazioni pubbliche articolato per sottosettore, del saldo di cassa del settore statale, dell'aggregato di spesa netta e, come specifica la bozza, «gli obiettivi di politica economica e, in termini programmatici, il quadro macroeconomico e di finanza pubblica, coerente con il percorso della spesa netta stabilito, sia in termini annuali sia cumulati, dal Consiglio». La risoluzione chiede anche che siano esplicitate le misure della prossima manovra e i loro effetti finanziari, insieme a un aggiornamento dello stato delle riforme e degli investimenti previsti nel Piano strutturale di medio termine. L'incontro di ieri, svoltosi nel tardo pomeriggio, ha avuto come obiettivo la distensione con le minoranze: atteso che il ministro dovrà aspettare i conti economici nazionali, che saranno diffusi dall'Istat il 22 settembre, ci si attende che l'opposizione non chiuda alla proposta di risoluzione condivisa vista la disponibilità manifestata anche dal sottosegretario Freni sui contenuti.

Nel frattempo si moltiplicano le ipotesi sui contenuti della legge di Bilancio. «Stiamo lavorando a dei correttivi in manovra al regime fiscale forfettario per i Paperoni esteri che decidono di trasferirsi in Italia», ha dichiarato in un colloquio con MF-Milano Finanza Giulio Centemero, capogruppo della Lega in commissione Finanze. «È importante continuare ad attrarre anche gli high net worth individual favorendone però il radicamento», ha aggiunto. L'idea è estendere l'accesso alla flat tax da 200mila euro per i super ricchi stranieri a patto che effettuino investimenti in Italia, orientati verso impieghi considerati virtuosi. «Investire in strumenti di capitale di rischio, come azioni in società con sede legale in Italia e quotate nel segmento Euronext Growth Milan di Piazza Affari o quote di Oicr. Ma potranno optare per strumenti più tradizionali come i Btp almeno decennali o investimenti in piani di risparmio a lungo termine. Inoltre ha sottolineato c'è l'opzione investimenti in start up innovative o in fondazioni».

Mentre politica e istituzioni definiscono i contorni della manovra, arrivano nuovi dati economici che delineano lo scenario di riferimento. Il Cnel, nel primo Rapporto annuale sulla produttività, segnala come l'Italia accumuli ritardo da metà anni Novanta: la crescita media annua della produttività è stata dello 0,2% negli ultimi tre decenni, molto al di sotto della media Ue (1,2%). Più incoraggianti invece i numeri della produzione industriale diffusi dall'Istat. A luglio l'indice destagionalizzato è salito dello 0,4% rispetto a giugno, e dello 0,9% su base annua.